Eufrasia è l’ultima della sua famiglia a portare avanti l’arte del ricamo e del cucito. L’arrivo di Filomena la spinge a insegnarle il suo mestiere e raccontare il suo passato fatto di donne contro corrente, di giornate piegata sul tombolo a vedere la vita diventare ricamo.
Attenzione questo libro è stato offerto da Piemme.
Questo non è un libro lungo, non è nemmeno un libro difficile, eppure ha richiesto molti giorni di lettura. Ho centellinato le pagine e ho goduto di questa saga famigliare che è racchiusa nella delicatezza di un ordito.
Mai avrei pensato di trovare così tanta lirica in queste pagine, sono stata attratta dalla sinossi, dalla copertina, ma non mi aspettavo nulla di più di una buona lettura che accompagnasse queste ultime sere calde; invece ci ho trovato il ricordo di tempi passati, quando anche a me era stato insegnato a ricamare, tanto da ricordare la sensazione sui polpastrelli che ogni tornano a pizzicare per colpa dell’ago scappato dal suo percorso, o anche il suono della voce della suora che leggeva ad alta voce non ricordo quale libro mentre noi continuavamo a decorare le nostre pezzuole di tessuto.
Sono bastate queste poche pagine per evocare emozioni del mio passato, ma è stato bello anche ripercorrere la storia di donne diverse che mettevano la loro vita sui tessuti e nell’abile arte della pazienza che crea magie di seta e lino. Vite che ripercorrono la storia d’Italia lasciandola fuori dall’uscio, perché troppo spesso la sua presenza è sinonimo di brutte notizie.
Questo volume si è rivelato come un’autentica sorpresa, non mi aspettavo di sprofondare nelle sue pagine, soffrire con i personaggi, tanto da non avere la forza di leggere altro, perché si sa, la vita non regala solo bei momenti. Mi sono ritrovata a sottolineare pagine e pagine (come avete già letto nel blog tour), ad andare a cercare i punti di ricamo che non conoscevo. È stata una lettura che si è fusa con la mia anima, e per questo ringrazio l’autrice; forse è il momento di riprendere tra le mani il filo e un buon ago e ritagliare quel pezzo di mondo tutto per me, dove lasciare fuori tutto e tornare a vivere se stessi tra i colori dei fili e dei tessuti.
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