Charlie ha fatto da tempo coming out, ha vissuto momenti particolarmente duri ma ora sembra tutto passato. L’incontro con Nick lo aiuterà a uscire dal suo guscio, e non solo. Quel ragazzo, che sta diventando suo amico, sembra scatenare in lui emozioni forti. Nick però non è gay… o forse sì?
Questo libro è stato offerto da Mondadori.
Le tematiche legate al mondo LGBT+ stanno pian piano arrivando in televisione, ma anche in libreria. Trovo che un fumetto così delicato aiuti molte persone ad aprire gli occhi, primi tra tutti i giovani. Analizzando i prodotti pre-duemila, spesso la tematica omosessuale non è mai stata affrontata con il chiaro scopo di informare e trasmettere delle figure positive. A tutti quelli che mi fanno notare che ci sono molti più gay, lesbiche o trans protagoniste di storie, io rispondo: finalmente! Abbiamo bisogno di renderci conto che non esistiamo solo noi etero. Il mondo la fuori è molto più colorato di quanto fino ad ora i televisori ci hanno mostrato.
Parliamo però del fumetto. Ho letto qualche Yaoi giapponese, ma Heartstopper è molto diverso. Non punta al pubblico femminile, o meglio non solo. Si sente il taglio occidentale nella narrazione (oltre che nel tratto), alcune scene sono rivolte ai giovani lettori per raccontare l’omosessualità e la coscienza dei propri sentimenti. In uno Yaoi difficilmente si trovano questo genere di situazioni, c’è più spazio per il romanticismo e al coinvolgimento emozionale del lettore.
I disegni sono semplici ma molto efficaci, spesso sono delle piccole emoticons o la punteggiatura a esprimere, più delle parole, l’animo dei personaggi. Le tavole hanno un tratto pulito e lasciano spazio alla narrazione attraverso piccoli riquadri, come se fossero gli zoom di una videocamera, in cui però è il lettore che deve avvicinarsi per vederla meglio.
Pochi dialoghi, ma bastano per tratteggiare i protagonisti e i personaggi secondari. Io vorrei un volume su Victoria Spring, la adoro. Inoltre nelle ultime pagine ci sono le schede dei personaggi e alcune chicche da gustare a fine lettura.
Apprezzo molto il formato, la scelta grafica di colorare la bordatura delle pagine di rosa antico, la mia unica remora è sulla carta, di grammatura alta, che dona al volume di meno di trecento pagine uno spessore da fumetto che ne ha almeno il doppio.
Un fumetto di cui non vedo l’ora di leggere il seguito. E’ il primo passo concreto per rendere il mondo LGBT+ meno nascosto. Una storia da far leggere anche ai più giovani perché possano aprire gli occhi su quanto l’omofobia sia insensata e l’unica a dover essere discriminata.
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