Recensione Cambieremo prima dell’alba di Clara Sanchez
Sonia è una di noi. Non ha una vita da sogno, ha molti debiti, non ha un futuro d’oro che la attende. Ha solo una possibilità: vivere la vita di Karen in sua assenza, e farlo quando ci saranno le grasse mance della famiglia reale saudita. La sua vicinanza con la seconda moglie del re, Amina, la porterà in una spirale di avvenimenti in cui, una singola scelta, potrebbe distruggere la sua vita per sempre.
Attenzione, questo libro è stato offerto da Garzanti.
In casa ho molti libri di Clara Sanchez. Molti arrivano da regali, uno in particolare è arrivato dalla mia migliore amica. Sono lì, in libreria, aspettano però.di essere letti. Non saprei spiegare perché ho deciso di cominciare a scoprire questa autrice proprio da questo volume. Non so nemmeno se è stata una scelta giusta; l’unica cosa certa è che in tre giorni lo avevo finito. Il dolce amaro che mi ha lasciato è come una ferita fresca. Qui, mentre vi scrivo queste parole, cerco quelle giuste E’ stata una lettura inaspettata, che ha portato il sole dell’estate in questo grigio autunno.
Dai primissimi capitoli è palese che si trova davanti a un libro complesso. Più scorrevano le pagine, più in me cresceva l’ansia: dove mi voleva portare l’autrice? Vorrei darvi la risposta, ma in se il libro ne ha in.seno molteplici. Ognuno potrebbe infatti trovare la chiave di lettura che più lo rappresenta. Non è un solo libro, è un’esperienza che porta a riflettere: sulla cultura araba del niqab, sulla libertà, su quale vita sia davvero migliore della nostra e sul concetto “soldi”.
I soldi che, a inizio libro sembrano lo scopo di tutto, diventano poi così tanti e così inutili da perdere il loro valore intrinseco. Vedere come vengono spesi, quasi gettati al volgo, perché tutti siano contenti della super ricchezza del singolo, è quasi un pugno allo stomaco. Non so se avrei mantenuto la compostezza di Sonia, eppure accumulare denaro credo faccia davvero perdere senso al suo valore.
È un libro che parla di libertà, di donne libere solo quando sono in un recinto, di lutto. Non mi soffermerò sulle donne arabe, perché credo che la morte sia un aspetto che, per quanto rimanga in secondo piano, mi ha scosso. La sua ombra segna subito le prime pagine (Sonia ha perso il padre quando era piccola). Si tiene in disparte per molto tempo, per poi colpire quando e come più fa male: ripetutamente.
Dietro a tutto questo ci sono personaggi e ambientazioni. Sono due aspetti importantissimi, eppure sono sempre rimasti in secondo piano mentre leggevo. Scorrendo di nuovo le pagine, cercando le parole per far arrivare a voi i pensieri, che sono nati da questo libro, mi devo soffermare almeno un poco sulla maestria di questa autrice. Le sue descrizioni sono semplici e dirette. Le ci vuole davvero poco a tratteggiare una scena. Per i personaggi, invece, si prende tutto il tempo che le serve per farli muovere nella storia. Non mostra nessun colpo di scena che ha in mano di calare a ogni nuovo capitolo. Si gioca a una lunga e sofferta partita a scacchi con Clara Sanchez. Ogni contromossa del lettore, che già pensa di sapere come tutto evolverà, viene stoppata dall’ennesimo “scacco”. Non c’è modo di scoprire come andrà a finire, e nemmeno davanti allo scacco matto si percepirà il sottile percorso che l’ha causato. Di solito i libri riempiono i vuoti. Questo no, questo scava! Sono certa che porterà a galla molti pensieri ed emozioni dentro di voi.