Unravel the dusk

Recensione Unravel the dusk di Elizabeth Lim

Maia ha completato la sfida che le avevano posto, ha creato tre abiti magici e con questi è anche riuscita a liberare Edan dalla sua maledizione. Il problema è che questi abiti possono essere indossati unicamente da lei: tutto questo potrebbe riportare la guerra.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Tracciate un “no”, fatelo su un cartellone gigante, prendere un grande pennello (cinghiale, citazione per i vecchi come me). Fatto? Ecco, la mia disapprovazione per questo secondo volume è ancora più grande.

Dov’è finita la cura che avevo trovato nel primo libro? Non lo so, è andato tutto misteriosamente a ramengo da quando Maia ha liberato Edan e gli ha mentito. Poteva sicuramente andare meglio,  ma così davvero è finito tutto in vacca (termine tecnico perché nessun’altro riuscirebbe a rendere l’idea). Pagine e pagine di sapiente costruzione contraddette da questo volume. Madri dichiarate morte di parto, che hanno insegnato ai figli delle canzoni (Edan, sul serio l’hai evocata con una Ouija? Ti ha passato lo spartito e movimento?), ma anche situazioni così banali che le pagine diventano pesanti pian piano che si arriva alla fine.

Non ci siamo, personaggi che attuano delle decisioni e per caso (solo a favore di trama) ritornano senza un minimo di costruzione e o motivazione. Banalità, che mi hanno indispettita come non mai, che si susseguono. C’era davvero talento in questa storia. Non era il romanzo del secolo, ma meritava. Tutto andato in fumo in un volume due che sembra l’ennesima storia di cui la mia libreria non ha bisogno. E probabilmente nemmeno la vostra. Peccato…

Recensione Spin the Dawn di Elizabeth Lim

Recensione Spin the Dawn di Elizabeth Lim

Maia aveva una famiglia felice, ma la morte di sua madre e la guerra le hanno tolto tutto. Il suo talento con ago e filo non ha però paragone e, grazie all’inventiva, ha fatto di tutto per sopravvivere alla povertà. Quando suo padre viene convocato dall’imperatore, sente che è il suo momento. Ma lei è solo una donna.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Lo confesso, sono partita con aspettative davvero molto basse e per fortuna questo volume si è rivelato superiore rispetto a quanto mi aspettassi. Diciamo che le prime pagine avevano un sentore di “Mulan sartoriale”, ma per fortuna si è presto risollevato.

Partiamo con il dire che la costruzione del mondo è stata ben gestita. Questo volume è davvero ben strutturato e i fugaci dubbi vengono sempre sanati con delle spiegazioni coerenti. Insomma super promosso (invece il seguito… ma ne parleremo poi).

La protagonista Maia è, volendo, un personaggio molto godibile e semmai è l’ennesimo immortale con millemila anni che poi si comporta da adolescente che rimprovero un poco. Sto parlando di Edan, lo stregone al servizio dell’Imperatore che però, come da migliore young adult, mi veste i panni della controparte maschile a cui la protagonista (spoiler) potrebbe voler cedere il cuore. Ecco, questo è stato un piccolo scivolone. Avrei preferito un uomo adulto pronto a fare anche qualcosa di sporco per evitare che la sua amata pagasse il prezzo della sua schiavitù, piuttosto che l’ennesima eroina che salva il mondo, salva la cheerleader (ops cliché sbagliato?)

Scherzi a parte anche il viaggio dell’eroe dietro alle vicende dei protagonisti è abbastanza standard ma è molto godibile, forse anche per la cura della costruzione dei paesaggi e delle prove alle loro spalle.

Onestamente sono rimasta molto colpita, alla sua fine non ero pienamente soddisfatta ma lo avrei consigliato a tutti senza problemi… però ho cambiato idea con il secondo volume, ma ne parleremo nella recensione del secondo libro.

La guerra dei papaveri

Recensione La guerra dei papaveri di R. F. Kuang

Rin è orfana e i suoi genitori adottivi hanno un piano per lei: farle sposare un uomo per liberarsene; lei però non ha intenzione di sottostare al destino che le è stato imposto. Ha poco tempo, ma deve studiare e superare gli esami che le permetteranno di avere un suo futuro accedendo all’accademia.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Questo libro è molto particolare. Partiamo dal fatto che si tratta di una lettura molto avvincente, ma con molti buchi di trama. Allo stesso modo sembra rivolto al giovane pubblico, ma molto spesso le tematiche sono forti e a mio parere non le darei così facilmente in pasto a dei lettori sotto una certa età. Eppure è un libro che fin da subito mi ha appassionato… vediamo insieme i perché.

Partiamo dall’ambientazione. Siamo in un mondo fantasy classico di forte ispirazione orientale, l’impero con i suoi regni ricorda moltissimo la Cina, come l’isola di Speer, Taiwan e (chissà come mai) il nemico, la Federazione di Mugen, assomiglia invece al Giappone. Eppure i nomi e la storia di questi luoghi raccontano un mondo immaginario, se non fosse che ogni tanto saltano fuori riferimenti chiari al nostro mondo (l’esempio più palese è il libro di studi L’arte della guerra di SunTzu). Questo mix tra realtà e finzione affascina (dai chi non ha mai amato la particolarità dell’estremo oriente) e imbriglia il lettore, di pagina in pagina non può far altro che volerne scoprire sempre di più.

Il secondo elemento, a mio parere forte, è Rin. La protagonista segue il canovaccio delle storie di avventura orientali. È chiaramente l’eroe che riuscirà in tutto, ma non gli viene resa la strada facile. È orfana in una famiglia che non la vuole e che, per legge, ha dovuto prenderla con sé. Vuole studiare e puntualmente le viene imposto un matrimonio di comodo. Quando raggiunge un risultato o una vittoria questa non è mai appagante: ad esempio riesce ad andare alla scuola, bene, ma è solo una contadinotta. Dimostra di essere comunque sveglia e brava, ecco che il suo essere donna le mette in chiaro da subito che potrebbe non farcela. L’evoluzione di questo personaggio è composta da una costante ascesa, caratterizzata da nuove difficoltà a cui seguono imprevisti e, ogni vittoria, sembra avere un sapore amaro.

Quello che invece non soddisfa appieno il mio gusto è la scelta di inserire lo sciamanesimo come un dato di fatto solo a metà volume: la formazione che Rin ha a Sinegard (l’accademia) viene da subito mostrata come un elemento semplice che si bassa su strategia, forza, ingegno ecc.. L’elemento fantastico invece è ritenuto come una semplice leggenda: uomini che combattono con il potere degli dei, impossibile! Eppure è evidente da un certo punto in poi che esista. Ecco, tutto questo mi è sembrato forzato proprio perché non fuso con l’ambientazione, anzi reputarla una cosa inesistente proprio nella stessa scuola in cui c’è un corso (anche se non frequentato) riservato a questo potere.

Infine le droghe. Avevo intuito che fossero parte scatenante della componente fantastica, una scelta logica. Anzi forse avrei voluto vederle di più sotto questo aspetto che sotto quello di semplici stupefacenti (visto che si parte sin da subito scoprendo che Rin lavora per la sua famiglia che, appunto, gestisce un giro di spaccio).

Tirando le somme, questo volume è avvincente ma ha molti difetti. Si legge con scorrevolezza fino a metà poi si incappa in alcune situazioni troppo lente, e si ritorna a correre oltre la metà. C’è la guerra, e non una guerra di sfondo; ci sono sangue, stupri e massacri, raccontati a piene parole. Non è un libro che consiglierei a giovani lettori, ma nemmeno a lettori forti adulti e consumati. Io credo che questo volume sia una via di mezzo, un fantasy new adult commerciale che avrebbe bisogno di essere smussato un po’, ma che vi confesso ho letto con molto piacere.