Blog Tout Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Oscar Wilde ha fatto di tutto. Ha scritto romanzi, poesie e aforismi. Era un drammaturgo, ma anche un saggista e di recente, leggendo la biografia di una scrittrice vittoriana, ho scoperto che era pure giornalista. Diciamo che se un bambino sognasse da grande di essere un “Oscar Wilde”, dovrebbe davvero rimboccarsi le maniche.
Attenzione questo romanzo è stato offerto da Mondadori.
Ho scelto di parlavi di due poemi teatrali perché credo siano una espressione molto diversa dal solito “Ritratto di Dorian Gray. La prima volta che ho visto a teatro Salomè non immaginavo che fosse un’opera così “vecchia”, la trovavo molto attuale (certo era ambientata in un futuro stile post apocalittico) eppure, anche leggendola, ho ritrovato la forza e la sfrontatezza che rendono questa opera senza tempo. È strano dirlo soprattutto pensando che stiamo parlando di una rivisitazione di un episodio biblico. Eppure Oscar Wilde è in grado di rendere moderno e spietato qualcosa che abbiamo forse sentito leggere alla domenica a messa, probabilmente con il pensiero distratto in altro. Invece qui troviamo tutto per restare incollati alla storia, e vi garantisco che merita di essere vista sul palco (sperando che riaprano presto i teatri).
Il mio rapporto con “L’importanza di essere onesto” (anche se io lo chiamo con il titolo con cui lo lessi anni fa, cioè “L’importanza di chiamarsi Ernest”) è molto più profondo: galeotta fu la trasposizione di Oliver Parker che mi portò a scoprire Oscar Wilde ben prima di doverlo studiare. Arrivai a leggere l’opera teatrale perché ero follemente innamorata del Bumbureggiare di Algernon. Fidatevi, recuperate quel film. E’ invecchiato benissimo e vi renderete conto che la cinicità di Lady Bracknell diventerà il vostro spirito guida.
Ho scelto due opere così diverse perché la complessità di questo autore non può semplicemente essere riassunta con l’opera che tutti conoscono. A mio parere come drammaturgo Oscar era in grado di essere poliedrico e passare da personaggi leggeri, quasi macchiette della società, a quelli senza tempo che nessuno avrebbe mai pensato di raccontare in maniera così sfrontata perché, dai, Salomè fa la lasciva con il patrigno per riuscir ad avere un bacio. Chi avrebbe mai potuto scrivere una scena del genere?
Oscar Wilde è stato un grande e ci insegna anche l’importanza che oltre a un semplice scrittore si può nascondere molto altro. Non bisogna mai fermarsi a un solo libro, perché spesso è nelle piccole cose che normalmente non si trovano sui libri di testo che si riesce a cogliere davvero l’essenza di un genio.