Lo pseudonimo

Recensione Lo pseudonimo di Juls Way

Tutta Londra ama i libri di Carl Montgomery, ma chi si nasconde dietro questo nome? Chi è la penna che ha dato vita a una trilogia così ben scritta e intensa? Mr Ezra Talbot, editorialista della rivista The Point, è incaricato di scoprire il mistero e, con la fedele assistente Miss Frances Evans, avranno il compito di raccogliere i piccoli indizi che solleveranno la maschera dietro la quale si cela lo scrittore.

Attenzione questo libro è stato offerto da Words Edizioni.

Mi aspettavo un libro molto diverso, forse perchè cercavo una lettura romantica. Invece in questo volume gran parte dello spazio è dedicato alla ricerca, pagina dopo pagina, si percorre Londra e si raccolgono indizi e, con in sottofondo i romanzi scritti dall’autore, ci si ritrova immersi in una inchiesta. Questo non è affatto un difetto, e anzi trovo sia molto lodevole che non ci si perda in innamoramenti messi lì per intrattenere. Il rapporto tra Frances ed Erza prende spazio e importanza man mano che si avanza nella storia. Insomma non è un romanzo rosa da quattro lire, ma un buon romanzo storico.

Non mi è risultato però completamente perfetto. In più punti ho trovato che l’autrice giocasse tutte le carte in anticipo, quando avrebbe potuto creare più suspense tenendole in mano fino al momento più opportuno. Anche i personaggi secondari vengono messi in campo forse con un poco di fretta. E’ in realtà Mrs Talbot a scompigliare tutto e tutti, creando i presupposti per appassionare il lettore, tanto che le pagine a lei dedicata me le sono divorate; era il giusto elemento di contrasto che serviva alla trama, a volte ferma sulle riflessioni dei protagonisti e sulle indagini, ristagnando in alcuni punto dove l’elemento di contrasto rimane un po’ troppo in sordina

La pecca di questo romanzo è che, pur sfruttando elementi coerenti con l’epoca, li utilizza senza contestualizzarli. L’esempio più particolare è il telefono: certo era già in uso prima della grande guerra, ma solo dopo si diffuse capillarmente. Mi suona alquanto difficile pensare che nel 1907 l’assistente di un editorialista lo avesse. Certo era possibile, ma come risulta “insolita” la bicicletta in possesso a Frances, lo doveva anche essere uno strumento così moderno per l’epoca. Non sono errori, perché è chiaro che dietro a questo testo ci sia molta ricerca storica, ma la loro contestualizzazione è stata un po’ troppo tralasciata. Non sono elementi che influiscono la trama, ma in alcuni punti sembrano denaturalizzare il contesto storico, perché suonano più moderni di quanto in realtà sono.

Se cercate uno storico con una bella nota investigativa e l’ambientazione di inizio ‘900 questo è il libro adatto a voi.

A Sir Phillip con amore

Recensione A Sir Phillip con amore di Julia Quinn

È iniziata con delle condoglianze la fitta corrispondenza tra Eloise e Sir Phillip. Ma quello che ha stravolto completamente i piani della famiglia Bridgerton è stata la fuga, in piena notte, della sorella che ormai si temeva zitella, Eloise, diretta proprio a rispondere di persona a una proposta di matrimonio ricevuta per posta.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

 Questo libro esplora una Eloise molto diversa da quella che abbiamo intravisto nei precedenti volumi, e che ormai reputavamo destinata a restare nubile per il resto dei suoi giorni. E’ infatti completamente diverso da tutti gli altri volumi della famiglia che, grazie alla splendida serie tv, sta portando il romance storico sulla bocca di molti lettori e non solo. 

Ciò che mi ha coinvolto di più è la struttura fuori canone del romanzo. Non è il tipico innamoramento, inoltre c’è quel pizzico di scandalo che in un romance storico non fa mai male. Inusualmente partiamo conoscendo per prima cosa Sir Phillip, un uomo molto freddo a causa anche del primo matrimonio tutt’altro che felice. C’è poi la componente divertente: i figli di Phillip. Due gemelli pestiferi che faranno vedere i sorci verdi alla cara Eloise, che sarà pronta a rispondere alle loro marachelle grazie all’esperienza coltivata negli anni con i suoi fratelli.

Infine una graziosa nota di colore: ogni capitolo è introdotto da piccole note della stessa Eloise, scritte in diversi momenti della sua vita e che danno già una direzione al lettore un po’ come facevano gli articoli di Lady Whistledown (di cui si sente molto la mancanza).

Davvero una piacevole lettura che, vi confesso, mi fa sperare che la seria stia diventando sempre più bella di libro in libro e, per la prima volta, nessuno spoiler nel secondo epilogo. Direi che se continua così mi dovrò procurare anche i cartacei, perché è proprio una serie che merita di essere nella mia libreria e, se amate il genere, anche nella vostra.

Recensione Un uomo da conquistare di Julia Quinn

Recensione Un uomo da conquistare di Julia Quinn

Penelope ha la veneranda età di ventotto anni, ormai zitella e senza speranza, ha sempre e solo desiderato un uomo: Colin Bridgerton. Non ha mai rifiutato una proposta di matrimonio, ma del resto nessuno si è mai azzardato a farne una. Ora che però il suo grande amore (anche se immaginario) è tornato a Londra, è pronta a sognare di nuovo, prima che lui riparta e la lasci di nuovo sola.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Il problema che tutti incontreranno nel leggerlo, avendo anticipatamente visto la serie tv, è il mega-spoiller che ha saputo fare e che toglie molta suspance a questo volume. Partiamo con il dire che qui la scena è divisa tra, Penelope ormai zitella, e Colin (il terzo Bridgerton) ancora scapolo e senza una chiara direzione da prendere per la sua vita.

I due personaggi si completano perfettamente e finalmente (rispetto al terzo volume che avevo trovato scialbo) si ritorna alla frizzantezza tipica di Julia Quinn. Penelope con il suo modo ottimistico di affrontare la società che la sottovaluta, contrapposta a Colin, il ragazzo reputato da tutti perfetto che si sente perso senza obbiettivi. Per certi versi ricorda molto il percorso fatto dal fratello Benedict, ma qui finalmente la storia non è un canovaccio così scontato che riprende la versione romantica di Cenerentola.

Ho parlato di spoiler, ma non vi dirò quale e non aggiungerò altro sulla trama, perché penso sia davvero un peccato che Mondadori abbia aspettato tanto. Fossi stata in loro avrei pubblicato questo volume a inizio dicembre, almeno si poteva avere la possibilità di leggere la serie con questo fondamentale dettaglio.

Insomma, se avete amato la serie tv, sono certa che vi perderete anche tra queste pagine. Certo, niente duchi, ma fidatevi amerete anche Colin.

Il Visconte che mi amava

Recensione Il Visconte che mi amava di Julia Quinn

Anthony ha perso l’amato padre quando aveva solo diciotto anni. Ha dovuto crescere e caricarsi sulle proprie spalle il titolo e le responsabilità, nonostante la tremenda paura di morire anche lui all’età di trentanove anni, com’era successo al padre e allo zio. Per questo ha deciso dopo tanto tempo di prendere moglie. Eppure la donna che pensa sia la più adatta ha una terribile sorella maggiore che lo disapprova. Riuscirà il libertino più famoso di Londra a trovare moglie?

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Il romance storico è sempre stato un genere che ho amato. Porta il lettore in epoche lontane, gli regala una romantica fantasia, e sì, a fine lettura ci si trova a sognare ad occhi aperti di poter indossare un abito d’epoca e vivere il ton inglese. Julia Quinn riesce a costruire una saga famigliare che accompagna il lettore, non solo in una fuga dalla realtà, ma in un travolgente mondo romantico.

Il libro è scorrevole e ogni capitolo è preceduto da un trafiletto tratto da “Le cronache mondane di Lady Whistledown”: una rivista che racconta indiscrezioni del ton e che ogni volta bacchetta tutti, e si sposa benissimo con la frizzantezza di alcuni momenti e soprattutto incuriosisce il lettore. Ho passato i primi due capitoli (ma anche il terzo) a domandarmi chi potesse essere nascosto dietro a quello pseudonimo, perché speravo di scoprire chi fosse la spia pronta a spiattellare tutti gli scandali e a criticare l’alta società senza censure.

Questo volume ricorda, come canovaccio, il primo, e se da un lato avrei voluto più dinamismo, vi confesso che l’ho trovato comunque godibile, forse reso meno banale dalle forti personalità dei protagonisti che tengono il lettore incollato alle pagine. Inoltre l’editore ha inserito il secondo epilogo che l’autrice aveva scritto a posteriori dell’uscita della saga, dando un ulteriore approfondimento sui personaggi molti anni dopo. Una scelta molto carina anche se vi consiglio di non leggerlo prima di aver completato la serie se odiate gli spoiler.

È un romance con una buona componente erotica che non disturba o diviene eccessiva, quindi se cercate passione, in questo libro la troverete.

È una buona lettura di svago, ideale per accompagnare una vacanza, ma anche un pomeriggio solitario con tè e biscotti.

Trilogia di Julia Quinn

Introduzione alla Trilogia di Julia Quinn

Questo è un anno di grandi scoperte grazie alle nuove uscite di Mondadori.Lo vedo anche dalle dipendenze che ha creato, come il mio bisogno di potermi abbonare a “Le cronache mondane di Lady Whistledown” di cui vi parlerò nella mia recensione. Vi presento questa trilogia (che ho divorato) che Mondadori porta in Italia proprio ora che Nexflix ha messo in cantiere la serie ispirata agli otto volumi che compongono questa trilogia romantica con ambientazione Regency.

Con le parole di Lady Whistledown vi presento quindi i Bridgerton:

“I Bridgerton sono la famiglia più prolifica dell’alta società. Tale peculiarità è encomiabile anche se si può ritenere banale la scelta dei nomi fatta a suo tempo dall’ormai defunto viscontee dalla viscontessa per i loro figli: Anthony, Benedict, Colin, Daphne, Eloise, Francesca, Gregory e Hyacinth. Avere metodo è una cosa meritoria, ma si pensa che dei genitori intelligenti riescano a ricordare il nome dei propri figli anche senza metterli in ordine alfabetico.”

Otto tra fratelli e sorelle che nel complesso mondo del ton, nell’epoca più abusata per raccontare storie romantiche, dovranno fare i conti con l’amore, a volte ricercato altre inaspettato, che terrà i lettori incollati alle pagine.

I primi tre volumi in uscita oggi sono: “Il Duca e io” dedicato a Daphne, “Il Visconte che mi amava” in cui sarà il capofamiglia Anthony a cedere al proprio cuore e infine “La proposta di un Gentiluomo” dove sarà il turno di Benedict farci vivere una favola Regency.

Tre libri a cui seguiranno anche i restanti cinque (aspettiamo con ansia le date), che sapranno allietar gli amanti del romance storico.

Per questo vi invito a seguire il Review Tour per scoprire nei dettagli cosa ne pensiamo noi blogger che abbiamo avuto la fortuna di leggerli.

Pâtisserie Française

Recensione di Pâtisserie Française – Macarons in cerca d’amore

Ci sono tanti scrittori là fuori che raccontano storie d’amore. L’incontro di due parti che finiscono per provare qualcosa di unico e speciale l’uno per l’altro. Il canovaccio romantico è abbastanza semplice, ma non possiamo negare che ci sono autrici che riescono a raccontare l’innamoramento in maniera unica. Ecco Margherita Fray credo sia una delle poche scrittrici in Italia che riesce a farlo con maestria e frizzantezza.
Attenzione, questo libro è stato fornito dalla Fragolottina Inc., ma ne ho anche comprato una mia copia, per correttezza ve lo segnalo.
Siamo a Roma e la nostra protagonista è Veronica, una ragazza che dovrebbe essere biologa e felicemente fidanzata, ma in realtà ha mandato alle ortiche studi e una relazione stabile perché dalla vita voleva di più. Si sente in colpa per non riuscire più a credere più nella possibilità di un amore stabile, la svolta però arriva quando su un annuncio legge che la famosa “Pâtisserie Française” sta cercando personale e lei con la sua poca esperienza ci vuole provare. Il colloquio va bene e male. Il borioso pasticcere francese Pierre, di cui non si può negare la bellezza, non la sopporta, mentre invece la proprietaria Eleonora trova che sia perfetta per il ruolo.
Ci sono le basi per una storia come molte altre, ma quello che fa la differenza è l’elemento alla “Fray” un susseguirsi di situazioni comiche, figuracce e botta e risposta che rendono l’aria elettrica anche intorno al lettore. A questo poi vanno aggiunte le sapienti metafore riadattate al mondo culinario, dove con uno spirito che si potrebbe definire semplicistico a un primo occhio, l’autrice ci mostra quanto sia bello riuscire a vedere l’amore nelle piccole cose; una delle mie preferite è quando Veronica si impersona cupido e si metta a trovare l’anima gemella di ogni pezzo di macaron mentre li si assembla.
L’autrice però non si sofferma solo sui personaggi principali, la vita di Veronica è complicata come quella della nostra vita reale: amicizie strane, ricerca di una nuova relazione per chiudere con il passato, insomma il mondo dietro al lavoro in pasticceria è molto più vasto; dopo soli pochi capitoli si vorrebbe avere amici come Tiziana e Samuele, e vi confesso, anche un Luca come vicino di casa.
Non sono solita apprezzare così tanto un chicklit, eppure quelli di questa autrice non hanno mai deluso. MAI. Non annoiano, non si fermano al semplice intrattenere, accompagnano il lettore in una fantasia piena di emozioni in cui vuoi ritornare ogni volta che finisci la loro lettura; questa volta mi ha portato in un mondo caldo e profumato di cioccolato e crema pasticcera.
Consigliato a chi legge questo genere. Consigliato a chi ha bisogno di una fuga letteraria romantica. Consigliato anche a chi non leggerebbe storie come questa, perché non ce la farete pas a resistergli.